Ottobre 2015 – Avvio delle indagini
La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Firenze inserì Andrea Bulgarella nel registro degli indagati – insieme a collaboratori e figure bancarie (tra cui Fabrizio Palenzona di UniCredit) – nell’ambito di un’inchiesta per sospetto riciclaggio aggravato dall’ipotesi di vantaggi riconducibili alla mafia, in particolare al boss Matteo Messina Denaro. Documenti vennero sequestrati dal ROS dei Carabinieri a Firenze, nel tentativo di ricostruire eventuali flussi illeciti collegati a operazioni bancarie.
2016 – Cassazione e Tribunale del Riesame
- Maggio 2016: la Corte di Cassazione annulla il blocco del riesame fiorentino, disponendo un nuovo esame delle misure cautelari
- Agosto 2016: il nuovo riesame conferma la ricezione dell’ordine di sequestro, ma la motivazione della Cassazione indebolisce le tesi accusatorie .
Marzo–Aprile 2018 – Archiviazioni decisive
Il Gip di Firenze, Alessandro Moneti, accoglie la richiesta di archiviazione della Procura antimafia, eliminando ogni ipotesi di reato aggravato dal metodo mafioso e riconoscendo la mancanza di prove su movimenti di denaro o flussi illeciti
Ho rischiato di vedere distrutta la mia vita imprenditoriale… Non ci sono prove che attestino flussi di denaro di provenienza illecita
Andrea Bulgarella
2019 – Archiviazione definitiva a Milano
Il tribunale di Milano conferma l’archiviazione, estendendo l’esito positivo anche sul fronte dell’appropriazione indebita e delle accuse finanziarie minori. Nessuna imputazione rimane pendente.
Dalla vittima alla lotta
Nonostante l’assoluzione, Bulgarella avanza un esposto nel 2024 contro chi definisce “un sodalizio criminale” composto da funzionari, pentiti e media che avrebbero costruito un depistaggio organizzato nei suoi confronti
Sono stato crocifisso in un tritacarne mediatico‑giudiziario… voglio far luce su chi ha depistato le indagini